Il finto perbenismo uccide più delle pallottole, ammazza più della Ndrangheta.
Gli episodi spiacevoli di questi ultimi giorni nella terza città della Calabria hanno raccontato, anche, un’altra “storiella”, sicuramente riconoscibile e comprensibile a tutti: Il silenzio assordante rispetto alle tematiche scottanti.
E’ troppo facile indignarsi per una “vignetta”, è troppo comodo prendersela con chi, da sempre, invoca maggiore sicurezza, maggiore rispetto delle regole, maggiore presenza di controlli, maggiore perseveranza di uno STATO che per certi versi e in alcuni momenti risulta “assente ingiustificato”.
Il Silenzio di chi è pronto a sputare rabbia e veleno solo in determinati momenti, scegliendo invece di “far finta di nulla” rispetto a situazioni incresciose e di evidente degrado, che sicuramente fanno più male al nostro territorio, è inopportuno.
La rabbia di chi si indigna solo ed esclusivamente nei confronti di un certo tipo di contenuti, tralasciando tutto il resto e soprattutto, permettendo che tutto il resto dilaghi incontrollato è soltanto puro bigottismo.
D’altra parte, i banchi delle chiese sono stati abbandonati ormai da diverso tempo persino dagli anziani, e mentre i giovani fuggono a gambe levate raggiungendo altri lidi alla ricerca di un futuro, qui rimangono solo “finto perbenismo e le pallottole vaganti”.
-Il Pittulo