Cantare la storia dei figli del Sud, cresciuti tra il profumo del mare, i vicoli, le feste di paese e la forza delle radici, ma anche tra le contraddizioni di una terra meravigliosa e ferita, troppo spesso incapace di offrire ciò che serve per costruirsi un futuro.Raccontare la consapevolezza amara in chi parte: quella che, nonostante l’amore incondizionato per la propria terra, non è lì che si può essere davvero felici. O almeno, non nel modo in cui si sogna. C’è tutto questo in “Na vita fa”, il nuovo singolo della cantautrice rossanese Bambina uscito sulle piattaforme lo scorso 23 maggio. Un brano potente, che parla di come si possa amare la propria terra nonostante le difficoltà che spesso costringono tanti figli del Sud a partire. Ma molti non smettono di sognare un ritorno, non solo fisico, ma anche simbolico, con il desiderio di rendere la propria terra un luogo in cui restare. Non un atto di coraggio, ma una possibilità concreta. Fino ad allora, vivere lontani sarà il compromesso tra la nostalgia e l’ambizione, tra l’amore per la propria terra e il bisogno di un futuro.Perché partire dal Sud non significa abbandonarlo, significa, spesso, amarlo al punto da volerlo cambiare, anche da lontano.
“Na vita fa”, prodotta da Attilio Costa e in concorso al premio Musicultura 2025, è l’ultima fatica di questa poliedrica artista di origini rossanesi specializzatasi alla scuola di Mogol e al Saint Louis College of Music di Roma che unendo talento e caparbietà ha intrapreso un percorso che l’ha portata a classificarsi seconda nella categoria “Emergenti” del Premio Mia Martini 2019 e a vincere il 10° Festival Nazionale dei Conservatori di Musica – Città di Frosinone nel 2024.
Qual è il prezzo dei sogni di chi parte dal Sud? L’amara consapevolezza di doversi lasciare dietro tutto ciò che è radici, identità e famiglia, pur custodendole sempre nel proprio cuore, per realizzare sé stessi.
Comunicato de “Il Pittulo”